Donna Abelarda è tornata come i pantaloni a zampa, i capelli cotonati e le spalline.
Insomma, back to the 80s 🙂
Siamo a febbraio, quindi I buoni propositi li abbiamo accartocciati ben bene come le bottigliette d’acqua nelle auto delle donne…riaffioreranno tra due anni, fatti a pezzi da un profumo buono. 🙂
E torniamo con un quesito Copernicano: che fine fanno I manuali delle lavatrice, del forno, della stirella, del cellulare?
Eh si ecco, bravi, bravi…vanno a finire probabilmente insieme a Quelli che spariscono, in una sorta di interspazio pieno di parolacce, tacchi, tette rifatte e vasi cinesi sfrantumati.
Si, proprio quell paese lì…
Diciamolo: quando acquistiamo qualcosa di nuovo con cui magari abbiamo poca dimistichezza, ci ripromettiamo di seguire le istruzioni e riponiamo il manualetto in un posto sicuro, un cassette o l’armadietto dell’ingresso, insieme al telefono a disco, a quello a forma di panino, le cinquecento lire del carrello e I guanti della frutta.
Quindi di fatto facciamo un altro buon proposito che andrà a fare compagnia a quelli della dieta, dello sport e del lavaggio dei calzini senza spaiarli.
Torniamo a bomba al manuale: cosa nuova = manualetto per imparare ad usarla
Il manuale, nonostante sia l’oggetto più disperso dopo treni, qualche ombrello e pure il giornale, ha le carte in regola per seguire il corretto funzionamento delle cose.
Ti dice come fare per il primo utilizzo, come fare ad averne cura, come evitare di romperlo.
Insomma…solo un cretino non lo seguirebbe alla lettera.
Ed invece cosa facciamo noi?
Andiamo a braccio, proviamo, tocchiamo, schiacciamo bottoni a caso…prima o poi funzionerà.
Ci facciamo guidare dall’esperienza, dalla scoperta, dalla curiosità.
Sapere che cosa credo?
Che in realtà questi fantomatici manuali abbiano in realtà delle scritte in cirillico dentro, a parte pagina 1 in cui è presente l’illustrazione: PREMERE ON PER ACCENDERE.
Loro lo sanno che non si può seguire un protocollo, se non per sparare nello spazio #astrosamantha.
Loro lo sanno che l’uomo è progettato per scoprire, esplorare, sbagliare, correggere, per usare i sensi, tutti.
Lo sanno che un uomo non può farsi dire da un Times New Roman 12 come accendere o spegnere qualcosa.
E quindi progettano manuali di istruzione finti, per farci sentite liberi e vivi nel momento in cui li lasciamo girare 12 anni nel cestello della lavatrice o marcire altri 12 nello svuota-tasche dell’ingresso.
Così è la vita, ragazzi.
Non c’è un prontuario, un bignami della vita.
Non fare il bagno subito dopo aver mangiato
Non tagliarti I capelli da sola
Non usare il phon con i piedi bagnati
Non mettere il viola a teatro
Non parlare con la bocca piena
Non uscire di casa senza aver fatto pipì anche se non devi farla
Ecco le uniche regole di vita a cui obbediamo per istinto.
Tutto il resto è improvvisazione, amici.
La vita va in scena così, a braccio, a pancia, a pelle, a bottoni da abbottonare e sbottonare, a mani da bruciare, a ferite da leccare.