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~ La vita è come il caffè: puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi, ma se lo vuoi far diventare dolce, devi girare il cucchiaino. A stare fermi non succede niente.

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Ho creduto a me

16 venerdì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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ho creduto a me, laura pausini

Ho creduto a me, ferma a una stazione
Vuota di allegria, piena di persone.
Vince chi rimane.
Io resto.
Ho creduto a me, come fossi un’altra
Che mi dice passa, passa anche stavolta
Che mi dice ascolta, quello che sai già.
 
Volevo solo appoggiarmi a un cuore
E avere il tempo per costruire.

Quando per non dire troppo, non ho detto mai.
Quando il sangue nelle vene, era piombo ormai.
Quando hai detto mi spiace… Troppo poco però.
E hai deciso di andare.
Io purtroppo no.

Ho creduto a me, ai miei occhi scuri
Come certe sere, quando non respiri.
Quando cade il cielo, ma non muori tu.

E finisci qui.
Questa pioggia fine, che svernicia l’aria
Come una stagione.
Ho mentito a tutti, ma ho creduto a me.

Volevo solo sparare a un cuore
Un colpo senza silenziatore.

Quando per non dire troppo, non ho detto mai.
Quando il sangue nelle vene, era piombo ormai.
Quando hai detto mi spiace… Troppo poco però.
E hai deciso di uscire, di tacere un dolore.
Io, davvero, no.

Attraverso questa poesia, perché questa canzone lo è, ciascuno può rivolgersi a se stesso. Possiamo guardarci allo specchio e toccare le volte in cui abbiamo avuto la forza,
quelle in cui abbiamo saltato gli ostacoli.
Possiamo contare le scelte che abbiamo preso.
Comprese quelle in cui abbiamo deciso di restare, quando era più semplice andare via.

E quando abbiamo trovato la forza di andare, quando sembrava più semplice restare.

In certi momenti è così dura che il sangue nelle vene sembra piombo, capace solo di appesantirti il corpo, facendoti credere di non essere in grado di reagire.

Ma anche il piombo si scioglie, col tempo.

E restiamo noi, ancora una volta noi.

The Family_capitolo 1

16 venerdì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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abelarda, caffe, cioccolata, colpo di fulmine, confetti, famiglia, gertrude

Si sa, qui nella stanza del caffè di Donna Abelarda le discussioni sono spesso intense.

Ieri sembrava un lunedi qualunque, il classico lunedi in cui lucidare i cucchiaini, controllare le bolle dei fornitori, sistemare i centrotavola, preparare la specialità della settimana, ovvero la crema calda alla cannella, assaggiare le nuove miscele di Ben…
Insomma, eravamo quasi al completo.

Dovete sapere che Donna Abelarda ha una numerossisssssima cerchia di amici-parenti-amici/parenti sgallettati con cui elabora le fantastiche perle che avete il piacere di leggere qui!

Gertrude arriva sempre nel pomeriggio il lunedi, visto che al mattino ha un corso cucina meditativa….Non chiedetemi cos’è, nessuno di noi lo sa…Ma lei dice che funziona….
A cosa?
No, non lo sappiamo. Funziona e basta!!!

Comunque, dopo la cucina meditativa, è arrivata tutta trafelata (ed è qui che ci chiediamo spesso se la parte meditativa venga in qualche modo presa sotto gamba o infilata direttamente nel ripieno del tacchino….), coi capelli pettinati dal vento e il sorriso graffiato dale novità 🙂

“E’ lui, E’ lui!!!!”

E’ entrata come al solito, sbattendo la porta, come un Uragano, con i suoi riccioli rossi ad incorniciarle tutta la dolcezza.

“Ero da Chip’s a comprare il cioccolato e i pistacchi quando l’ho visto e…BANG!!!!!”

Hai visto chi, Tesoro? E ha fatto BANG che cosa, tesoro? Ti ricordo che in quella tua testolina arruffata ci sono tanti colori, tanto cibo, tante idee folli e altrettante persone…ma noi ancora non abbiamo la fortuna (ehm.. 🙂 ) di entrarci dentro…

“Ho visto Lui! Il ragazzo che mi ha rubato il cuore senza chiederne il riscatto, Lui, il colpo di fulmine che ha incendiato l’aurora, Lui…è lui lo so, lo sento…è lui!!!!!!!”

…. puntini di sospensione che spero possano rappresentare la totale assenza di parole e di comprensione 🙂

“Non è la prima volta che lo vedo! E devo dirvi che non era nemmeno il mio tipo fino a quindici minuti fa!!!!! E’ da un pò di tempo che ci incontriamo davanti al gelido reparto della pizza surgelata…Lui sorride sempre ma siccome il mio carrello è una collezione imbarazzante di rasoi tripla_lama_liscia_sotto_la_doccia e di assorbendi con sette paia di ali, me la sono sempre data a gambe…
Oggi, però, avevo comprato solo la tavoletta da mezzo Kg di cioccolato bianco e i pistacchi…Insomma, voglio dire…era un segno, no???’!!! Beh comunque, chiude il portellone del frigo, si avvicina a me con quel sorriso da Hollywood di periferia e mi dice… CIAO!”

…. puntini di sospensione che spero possano rappresentare la totale assenza di parole e di comprensione 🙂

“Ragazzi, yuhuuuuu!!!! Ma avete capito???? Mi ha detto Ciao!!!!!!
Lo so, può sembrare banale…ma vi sembra banale perchè non avete sentito COME mi ha detto quell Ciao!

Me l’ha detto sparandomi addosso occhi e sorriso….Gli occhi…che occhi…E il sorriso? Wow che sorriso…e i capelli!!!! Aveste visto che capelli!!!!!”

Si siede sul bancone. Ciondola le gambe.
Gonnellina scozzese, le manine piccole infilate nel barattolo dei confetti.
Le appoggio una tazza di Caffè, quella con gli orsetti.

“Mi sono inamorata. Mi sono innamorata.
Oh cavolo. Mi sono inamorata.
E ora che si fa????”

Lo so, lo so che vi state chiedendo come andrà a finire…la pazienza è la virtù dei forti… 🙂
Ma intanto vi chiedo….voi credete al colpo di fulmine?

 

#Politicamente_S_corretto

16 venerdì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day, Uncategorized

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amore, elezioni, PERSONE, politica

Dei giorni post elezioni abbiamo capito che siamo PERSONE che non hanno in mente una figura sicura che possa prenderci per mano e guidarci, attraverso la guida del paese.

Siamo frammentati nelle idee e nei voti.

Questo si traduce in una incerta e apparente ingovernabilità, instabilità.

E quindi lo scenario che si apre è l’ennesimo governo “sbiadito”, ovvero un accordo che prova a coalizzare fazioni che, in situazioni normali, viaggerebbero non solo su binari paralleli che non si incontrerebbero mai…ma addirittura su questi binari ci viaggerebbero in direzioni opposte!

Questo è un po’ quel che succede sempre più spesso ai rapporti umani.

In fondo, dopotutto, la politica e il paese non sono concetti astratti: sono PERSONE.

I nostri rapporti sono sempre più sbiaditi, scoloriti, indefiniti, tenuti insieme da alleanze fragili, volte solo a garantire una certa “stabilità”.

C’è chi NON STA INSIEME MA SI FREQUENTA. C’è chi VORREBBE STARE INSIEME MA STA INSIEME AD ALTRI PER CONVENZIONE E COMODITA’. C’è chi HA PAURA DEL NUOVO E QUINDI RESTA SEMPRE DOV’E’. C’è chi è AFFASCINATO DA QUALCOSA DI IMPROPONIBILE. C’è chi VORREBBE E NON PUO’. E c’è chi POTREBBE E NON VUOLE.

Il risultato di tutto questo è che ci stiamo perdendo tutto.

Sta sbiadendo il colore della felicità, il sapore del cibo, il brivido dell’amore.

50 sfumature di Grigio (?)

09 venerdì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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50 sfumature di grigio, 50 sumature, grigio

La concezione classica considera il #grigio come un “bianco sporco”,
quindi ottenuto aggiungendo al #bianco quantità variabili di #nero.
Ma esistono altri metodi per ottenerlo,
per esempio mescolando in quantità uguali Rosso, Verde e Blu
oppure mescolando in quantità uguali Ciano, Magenta e Giallo.

Quindi questo #Grigio è un qualcosa che non ha una definizione precisa, una collocazione inequivocabile. Non è un “puro”, non è composto da parti uguali di due identità.
E’ un bel colore, ma assomiglia sempre a “qualcosa che non è”.
Non è candido come il bianco, ma non è così duro come il nero.

Ad un cielo grigio sembra ti venga voglia di urlare
HEY, DECIDITI: O TI APRI AL SOLE O FAI SCOPPIARE UN URAGANO, MA DECIDITI.

E forse è così nel lavoro, come nella vita e nei rapporti.
A tutti i #grigi bisognerebbe urlare di decidersi a trasformarsi in qualcosa.
O implode e torni Indietro, o esplodi e vieni Avanti.

Un lavoro che ti piace così così non ti permetterà, forse, di esprimere te stesso al cento per cento…ci sarai dentro, ma così così.
Un amore che perde i contorni, i tuoni e i fiori di maggio non ti permetterà, forse, di esprimerti al cento per cento…e anche qui, ci sarai dentro, ma così così.

Canticchio sempre, ultimamente, dei versi di una canzone che sembra stata sussurrata per smascherare i grigi:
A non rischiare niente
Non vai all’inferno e neanche sull’altare 

Nel grigio si può galleggiare, sopravvivere.
Ma vivere è un’altra cosa.
La sobrietà e le mezze misure, quando si parla di sentimenti e di passioni, sono la lama sottile che lima, ma non taglia…sono la stessa scena ripetuta al rallentatore, senza un finale…

Anche le #50 sfumature di grigio sono sfociate nel rosso e nel nero…questo vorrà pur dire qualcosa, no? 😉

Nelle #Donne tutto è cuore. Anche la testa.

08 giovedì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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8 marzo, donne, festa della donna, innamorare, mimose, uomini

E lo so che vi aspettavate l’articolozzo sul femminismo e sulle Donne.
E invece no 🙂 Scherzetti a parte…Donna Abelarda e le sue Briggettine dedicano un pensiero a quegli uomini che regalano sorrisi a quelle Donne in grado di raccoglierli ed indossarli.

Potete regalarci fiori, peluches, gioielli, cornetti caldi alla crema, nomi di stelle o stelle di cartone. E’ anche un diritto la felicità materiale, perché negarlo.

Ma grazie per quando riuscite (e non tutti ci riescono e non tutti ci riescono spesso) a stamparci sorrisi che parlano per noi.

I fiori appassiranno, i peluches magari perderanno l’originale morbidezza, i cornetti caldi ce li saremo sbafati, i nomi delle stelle saranno tra miliardi di altri nomi e le stelle di cartone potrebbero smussarsi col tempo.

Ma la nostra mente non potrà mai cancellare, nonostante il tempo e l’usura dei maglioni, la sensazione di quei sorrisi.

Quei sorrisi li indosseremo ogni sera per il nostro primo appuntamento. Ogni sera sarà il nostro primo appuntamento.

I sorrisi che ci fate scoppiare dentro, in faccia, sulle labbra, sulle labbra, negli occhi; i sorrisi che ci creano solchi di felicità, non rughe, saranno l’ingrediente più sexy nelle nostre cene romantiche fatte di pizza fredda e birra calda.

Il miglior investimento che possiate fare, cari uomini, non è in denaro.

Investite tempo e idee per farci ridere, sempre.

Dopotutto, un uomo saggio una volta ha scritto:
“Mi dissero che per farla innamorare dovevo farla ridere…ma ogni volta che ride, m’innamoro io.”

Un bell’investimento rischioso, eh? 🙂
Buona festa della Donna…anche a voi uomini.

#OminiBianchi

06 martedì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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giorgia, omino bianco, pulito, zabaione

Amica che stai slappando la ciotola della crema del tiramisù perché, almeno quello, non è sotto lo zero termico.
Amica che mentre monti a neve gli albumi ti vesti da Frozen.
Amica i cui sogni del cassetto si son trasformati in calzini spaiati nella lavatrice.
Amica che #nonteladevimagnànelbignè la crema anticellulite
Si, dico a te amica mia.

Oggi parliamo di un esemplare di maschio che arriva direttamente su un unicorno rosa, guidato dalla nonnina della candeggina: l’uomo che DEVE SEMPRE USCIRNE PULITO.

Ti vedo che annuisci mentre metti il ripieno nel tacchino del #GRAZIEalcavolo.

L’Omino Bianco delle situazioni ce lo abbiamo tutte.
E’ tipicamente il #SeduttoreSeriale che potrebbe impersonare Mangiafuoco per la sua abilità a burattinarti.

Lui ha la vasellina nelle parole, per trafiggerti il cuore, MA CON DELICATEZZA.
Lui è sempre quello sbagliato, che non è alla tua altezza (e se siete sotto il metro e cinquanta, so’ dolori), che tu sei perfetta, che lui non ti merita.

E fino a qui, col senno e il seno rifatto di poi, saremmo anche tutti d’accordo.

Tu, amica, con tutte ste lusinghe, mica gli sbatti il frullino sui capelli gellati…eh no…tu entri in un loop assurdo in cui ti elevi su un piedistallo di ghiaccio a Siracusa.
Il 15 agosto.

Eh si, perché ti porta su e poi ti lascia cadere, come direbbe #Giorgia.

Ti confonde, ti impedisce di capire chi dei due ha la parvenza di qualcosa da raccogliere con palettina e sacchettino per mantenere il decoro pubblico.

Perché lui
<è dolce, sensibile, mi riempie di complimenti….fjerigjodirguweoigrueogwuei>

E allora le ciotole di tiramisù diventano dieci, perché “Non riesco a capire”.

E allora Amica mia, tra un mascarpone e un savoiardo, te lo diciamo noi quello che non riesci a capire: Lui è un seduttore/scaricatore di professione che ama indossare t-shirt bianche per provarti che si può essere una cacca, uscendone sempre puliti.

Se tu fossi ai suoi occhi l’essere meraviglioso che decanta, sarebbe così idiota da spingerti alla porta?
Se fosse così, tanto sano di mente non sarebbe, giusto?

Quindi, Amica, anche se lo fa con dolcezza fino a farti credere di essere annegata in una tazzina di Zabaione, cerca di tenere la testa su…perché questo zabaione è bollente.
E fa ingrassare.

Io il tunnel me lo arredo – parte 1 (quella seria)

02 venerdì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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debolezze, paure, tunnel

“Come mai le persone passino così tanto tempo ingannando deliberatamente se stessi, creando alibi per coprire la propria debolezza, è sempre stato per me un mistero.
Lo stesso tempo, se usato in modo diverso, sarebbe sufficiente a curare la debolezza, e allora non sarebbe necessario nessun alibi“.
Elbert Green Hubbard

 

Energia spesa a circumnavigare l’ostacolo, a scavare tunnel per passarci sotto.
Energia spesa a cercare scuse, bugie che alimentano altre bugie.

Ciascuno di noi ha delle paure, delle debolezze: e sono soprattutto queste che ci permettono di non vivere in maniera completamente imprudente, sfrontata, spericolata e altezzosa.
Ma queste paure, man mano che il tempo trascorre, si faranno sempre più spinose e insidiose, se non verranno coccolate ed addomesticate.
Anche queste debolezze hanno bisogno di essere adeguate alla crescita dell’individuo che le ospita.
Ma un forte istinto che ci caratterizza è quello di trincerarci dietro qualcosa, usando questo qualcosa come alibi alle nostre debolezze.

Ho paura di amare e di soffrire.
Ho paura di buttarmi in qualcosa di nuovo che non conosco.
Ho paura di cambiare lo stato delle cose.

La paura ha in sè la staticità, la pietra: è qualcosa che ti inchiida a terra e a te stesso.

Ed eccoci, senza accorgercene, in un tunnel di scuse che abbiamo arredato, trasformandolo nella nostra forza.

Ma vogliamo davvero che le scuse siano la cosa più forte, il tratto predominante in grado di rappresentarci?

Le storielle della #Buonanotte

01 giovedì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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bridget, scuse, se lui non ti cerca, se lui non ti chiama, se lui non ti vuole, uomini

Care Brigitte mie, dobbiamo tornare sull’argomento perché qui le situazioni precipitano come le temperature dopo l’arrivo del vento siberiano.

Solo che la freddezza di certi uomini è più glaciale di qualsiasi calotta polare.

Ai tempi delle scuole medie mi ricordo che ci fu illustrato un metodo molto efficace per memorizzare ciò che stavamo leggendo e rileggendo da ore.

Il metodo consisteva nel leggere la lezione AD ALTA VOCE, magari anche davanti ad uno specchio, simulando così una sorta di interrogazione.

Guardandoci e ascoltandoci, avremmo potuto memorizzare in maniera più “duratura ed efficace” quel che stavamo dicendo, senza distrazioni tipo la forma delle nuvole.

Ecco, proviamo ad applicare lo stesso metodo per descrivere quello che il nostro Principe Azzurroahahahahaah sta facendo con noi.

Magari ascoltandole ad alta voce, le scuse che ci diamo sembreranno assumere una parvenza di ridicolo.

LUI NON TI CHIAMA. MAI. LUI NON TI CHIAMA E NON TI CERCA MAI. Non è un cardiochirurgo, non fa il volontario in Africa e non è con Soldini ad esplorare gli oceani. E’ a casa sua a fare la sua vita. “Ah ma una volta, alla trentesima, però mi ha risposto!!”…Ecco, appunto.

TU MI PIACI MOLTO, MA. No, no, smettila Brigitta, smettila!!!!!!! La chiave non è Tu mi piaci molto! La chiave è tutta in quel piccolissimo gigantesco MA.

LUI NON VUOLE USCIRE CON TE. Hai una ottima igiene personale. Non sputi quando parli e due o tre congiuntivi giusti li sai piazzare. MA lui non vuole uscire con te.

TU SEI PERFETTA, IL PROBLEMA SONO IO. No, no, smettila Brigitta, smettila!!!!!!! La chiave non è che sei perfetta! La chiave non è nemmeno che è lui il problema…eheheheh, mica son tutti facili i sottotesti…qui andiamo sul difficile J

QUANDO CI VEDIAMO E’ TUTTO STUPENDO! MA DOPO, INVECE… Dopo invece viene inghiottito da una voragine di anaffettività. Però quando ci vediamo….Ecco, appunto, aridanghete con sti Però…

Brigitta mia… Mettila in fila tutte le perle di questa collana..
Se LUI NON TI CHIAMA, NON TI CERCA, METTE SEMPRE DEI “MA” DOPO QUALSIASI SLANCIO POSITIVO, SE NON VUOLE USCIRE CON TE, SE TROVA MILLE SCUSE, COMPRESA QUELLA (UN UOMO??????) DI ADDOSSARSI LE COLPE, SE SPARISCE NEL NULLA…ho il vago sentore che di noi gliene freghi come le baleniere in Giappone.

#Manuali d’#Amore

01 giovedì Mar 2018

Posted by Donna Abelarda in Coffee of the day

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amore, donne, manuale, uomini

Non ha senso andare nella direzione opposta del tuo stato d’animo.
Margaret Mazzantini

Quando parliamo di Amore, ci improvvisiamo sempre attori di una commedia melodrammatica quasi fosse questo il modo più naturale con cui approcciarsi ai sentimenti.
Qualcosa che non dovrebbe obbedire ad alcun manuale è proprio il sentimento, lo stato d’animo che guida le nostre giornate, il nostro cammino, la nostra partenza, il nostro ritorno.
Seguiamo copioni, manuali, istruzioni, consigli.

Se sei interessata, non gli scrivere mai per prima!
Se lui ti cerca, aspetta almeno mezzora prima di rispondergli.
Mai al primo appuntamento!
Scappa e correrà da te.
Non confessargli mai quello che provi davvero.
Sii evasiva.
Sii misteriosa.
Fingi che ti piaccia un altro.
Fingi disinteresse.
Non credere a quello che ti dice.
Non essere troppo romantica.

Spendiamo pannelli solari di energia a non essere qualcosa…fondamentalmente, nel 90% dei casi, a non essere quello che siamo.
Abbiamo lo slancio naturale di fare qualcosa e impieghiamo energia per non farlo.

Ma chissenefrega se ho scritto io per prima nei giorni dispari di plenilunio.
Ma chissenefrega se ha capito che mi piace.
Si, mi piaci, sottospecie di uomo. E quindi?

Il distacco da qualcuno che prende i nostri slanci e li lancia dala finestra arriverà da solo.
Perchè, per quante bugie uno possa raccontarsi, prima o poi con la faccia a terra ci si arriva. Eccome.

Ed è come per i bambini: il dolore è il modo per rialzarsi, pulirsi le mani dalla polvere e ricominciare.

Ma voi che scrivete bignami di #nonessere, credete davvero che ad impedirsi di vivere si soffra meno?

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