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~ La vita è come il caffè: puoi metterci tutto lo zucchero che vuoi, ma se lo vuoi far diventare dolce, devi girare il cucchiaino. A stare fermi non succede niente.

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Archivi Mensili: febbraio 2017

“Il treno Feffi, il Treno!”

27 lunedì Feb 2017

Posted by Donna Abelarda in Human Feelings

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amicizia, amore, bigliettini, copernico, telefono

Questo mio pezzo lo dedico ad una persona special, che è parte di me, una grandissima e bellissima parte di me.
Lo dedico ad una persona che ho conosciuto “per forza” a chui ho dato un pezzo della mia vita “per scelta”.
Questa persona è la mia compagna di banco. E’ Feffe.
Non conto i quintali di foresta Amazzonica, e limitrofe, che abbiamo sacrificato per scambiarci bigliettini durante la lezione (una evoluzione dello scriverci negli spazi bianchi dei libri fin quando son capitati nelle mani sbagliate….no no, non quelle dei professori…lì sarebbe andata liscia… 🙂 ).
Abbiamo scritto di tutto.
Abbiamo scritto di tutti.
Abbiamo immaginato scene da un matrimonio, con foulard lasciati cadere e…amabilmente calpestati.
Abbiamo soprannominato e codificato tutto. E tutti.
Abbiamo sigle che la C.I.A. ci sta ancora cercando (P.d.c. quella più abusata)
Eh no cari ragazzi degli anni 2000 che ci leggete…non c’erano aggeggini elettronici: si usava la carta, la penna e la fantasia….I disegnini di conigli e carote li si faceva a mano, mica con le emoticons….dilettanti.
(il riferimento a coniglio e carote non è per niente casuale)
Tu la tamarra fashionissima, io…io non so bene cosa.
Innamorate pazze di tutto (e a volte di tutti).
Abbiamo percorso tanti di quei Kilometri nei corridoi a far le vasche che la Pellegrini ci spiccia casa.
Ci siamo invaghite dei peggiori esemplari sulla faccia della Terra, che non nomineremo non per rispetto a loro, ma per rispetto a noi 🙂 che sono stati, nell’ordine:
– I nostri migliori amici
– Gente di una bruttezza imbarazzante (e qui ho la palma d’oro, altro che piazza Duomo a Milano!)
– Gente di una tamarraggine assoluta (qui, non si discute, le palme son tutte tue).
Ci siamo appostate, ci siamo immolate, ci siamo fatte dei viaggi mentali che Jules Verne levati proprio.

Abbiamo sempre lottato, sempre in due.
Perchè noi avevamo forse poca gente intorno, ma avevamo tante idee solide in testa.
Ci siamo ribellate a tutti.
Ci troverete diverse in alcune foto di classe dell’annuario perchè IL GRUPPO si dimenticava, puntalmente, di avvisarci su quale fosse il tema della foto.
Han provato poi, per eleganza, a schiaffarci in ultima fila per non rovinare il quadretto, e noi ci siam piazzate in pole position, perchè è lì che siamo sempre state.
Unite nelle nostre mille diversità.
Tu sempre con la mente più aperta, io fossilizzata nelle mie idee da piccola orsolina (e salutiamole allora le mie idee che, appunto e per fortuna, son rimaste solo idee).
La vita ha provato a dividerci…anzi no, non diamo colpe a ci non ne ha.
Ci sono state assenze, anche importanti, anche ingiuste, anche lunghe.
Ma se c’è nella vita una persona che io ho sempre nel mio annuario personale, quella sei tu.
L’amicizia, e sacrosanta è la definizione, è qualcosa che va coltivata, nelle piccole e grandi imprese.
Ma quando ci si alza da tavola scappando, senza pagare il conto, non è facile ripassare davanti a quella vetrina. E così si cambia strada. E passano i giorni, i mesi. Gli anni.
Poi però arriva un giorno alle porte di primavera.
E tu senti che ti manca qualcosa. Non sono le chiavi o gli occhiali da sole. Ti volti e cerchi quel Qualcuno, quello che ti capisce con un battito di ciglia.
Quello che oggi, come quindici anni fa, ti capiva senza bisogno di parlare.
Quel qualcuno con cui hai riso sempre, con cui hai consumato mascara e telefonate.
E allora prendi coraggio, le scrivi. Perchè a chi le puoi dire certe cose, certi colpi di spazzola, di testa, di phon? 🙂
Lei ti chiama e nemmeno ci si saluta.
E’ passato tanto tempo e tanta strada, ma quel “Lo senti questo rumore Feffi? E’ il treno, il treno!” sembra averti ributtato indietro ai quei corridoi, a quella complicità. Abbiamo forse mazzi di chiavi di casa nuovi, ma aprono lo stesso la porta l’uno all’altra.
Grazie Feffi per essere qui NONOSTANTE TUTTO.
Che poi…alla fine…ma dove la trovi una matta simile?????? 🙂
Che ti dedica pure un pezzo!!!!!! 🙂
Ma lo sai perchè l’ho fatto…
Perchè quando sarò ricca e famosa, tu possa essere testimone indelebile di tutto.
E quando ti chiederanno se son sempre stata così, potrai annuire, sospirando:
“Si, è sempre stata così, si. Ora però lasciatemi passare che sta per ricevere un Oscar e sono in prima fila, su”.
Ricordati il foulard. Che non si sa mai. 😉

Se questa città non dorme , allora siamo in due

24 venerdì Feb 2017

Posted by Donna Abelarda in Human Feelings

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amore, carmen consoli, conforto, coraggio, tiziano ferro

Le parole le chiedo in prestito a Tiziano Ferro e Carmen Consoli.
Dedicato a chi ha la mente affollata di pensieri
Le spalle stanche per il peso delle responsabilità
Dedicato a chi ti toglie il sonno
A chi ti confonde
A chi è così vicino, nonostante sia così lontano
Dedicato a chi ha coraggio, chiude gli occhi e si butta
A chi ha il coraggio, invece, e la pazienza, di aspettare.

“Se questa città non dorme
Allora siamo in due

Adesso sono certa della differenza tra Prossimità e vicinanza

Per pesare il cuore con entrambe le mani ci vuole coraggio
E occhi bendati, su un cielo girato di spalle
La pazienza, casa nostra, il contatto, il tuo conforto
Ha a che fare con me
È qualcosa che ha a che fare con me

Se questa città confonde
Allora siete in due

Adesso sono certo Della differenza tra distanza e lontananza

Per pesare il cuore con entrambe le mani Ci vuole coraggio E occhi bendati su un cielo girato di spalle La pazienza a casa nostra il coraggio il tuo conforto Ha a che fare con me È qualcosa che ha a che fare con me”.

 

Togli la ragione.

23 giovedì Feb 2017

Posted by Donna Abelarda in Human Feelings

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amore, Einstein

[…]
Vi è una forza estremamente potente per la quale la Scienza finora non ha trovato una spiegazione  formale. È una forza che comprende e gestisce tutte le altre, ed è anche dietro qualsiasi fenomeno che opera nell’universo e che non è stato ancora individuato da noi. Questa forza universale è l’Amore. Quando gli scienziati erano alla ricerca di una teoria unificata dell’universo, dimenticarono la più invisibile e potente delle forze.

L’amore è Luce, visto che illumina chi lo dà e chi lo riceve.
L’amore è Gravità, perché fa in modo che alcune persone si sentano attratte da altre.
L’amore è Potenza, perché moltiplica il meglio che è in noi, e permette che l’umanità non si estingua nel suo cieco egoismo.
L’amore svela e rivela.
Per amore si vive e si muore.
Questa forza spiega il tutto e dà un senso maiuscolo alla vita.
Questa è la variabile che abbiamo ignorato per troppo tempo, forse perché l’amore ci fa paura, visto che è l’unica energia dell’universo che l’uomo non ha imparato a manovrare a suo piacimento.
E’ la forza più potente che esista, perché non ha limiti.
[…]

Poco importa quale sia la fonte di questa lettera, di cui si è tanto parlato.
Grazie a chiunque sappia ancora parlare di questo.

 

I Fantasmi di Portopalo

22 mercoledì Feb 2017

Posted by Donna Abelarda in On Air

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battison, beppe fiorello, fiction, fiction rai, immigrazione, politica, portopalo, sicilia

Vent’anni fa, a Portopalo, i pescatori decisero di tacere su uno dei più tragici naufragi di migranti, avvenuto la notte di Natale del 1996.

Una storia vera che ha visto inabissare una carretta del mare stipata di migranti al largo di Portopalo.

Solo nel 2001 solo un uomo, un pescatore, ruppe il silenzio.

Il relitto della nave è ancora in fondo al mare. Perché spesso, come accade per i bambini, quello che non vediamo, non esiste.

Qui non vogliamo recensire una fiction. Qui vogliamo parlare di quotidianità, di malaffare, di rapporti umani e di soggetti inumani.
Queste le parole del protagonista della fiction, Beppe Fiorello. «Anche se sono consapevole che le mie parole potranno essere strumentalizzate, io sono contrario a ogni forma di #intolleranza: chi alza #muri alza #provocazioni, perchè un migrante in cerca di speranza cercherà di superarli in tutti i modi, quindi chi alza muri non fa altro che provocare un’#immigrazione ancora più violenta. Ci sarà sempre qualcuno che replicherà – allora portateli a casa tua visto che sei ricco e famoso!-. Ma l’immigrazione gestita bene è un valore aggiunto. Certo, se li lasciamo stipati in una palestra o a vagare, la reazione della società civile è la paura. Noi non dobbiamo avere paura di loro, ma della politica che non sa gestire il fenomeno. Non era facile raccontare la storia di un naufragio, perchè qui non si salva nessuno, non c’è un salvataggio. Raccontiamo l’impegno civile dei cittadini, quanto è importante dire sempre la verità».

Gli fa eco Battiston, che interpreta il giornalista che diede voce a quel pescatore: “E’ una storia drammatica, ma necessaria. Questo deve fare la televisione: dare spazio a storie che aiutino la gente a riflettere. In genere se qualcuno di noi decide di cambiare vita, prende un aereo e va in un altro paese: ci sono persone che non lo possono fare, spendono dieci volte di più e non è detto che l’arrivo sia scontato».

E quindi si, prendiamo coscienza che non dobbiamo nasconderci dietro a un dito. Le organizzazioni criminali si nutrono dell’immigrazione, trasformandola in un business di altissimo livello. E’ sotto gli occhi di tutti e questa tragedia del 1996 è stato il ‘click’ dove la malavita ha capito che contrabbandare esseri umani è meglio che contrabbandare sigarette. I due protagonisti si recano a Malta per incontrare uno degli scafisti: “Io fino a oggi contrabbandavo sigarette, però bisogna scaricarle. Questi scendono gli dai un calcio nel sedere e vanno da soli’. Quello che stanno facendo i siciliani in termini di accoglienza è qualcosa che resterà nei libri di storia.
Poniamo l’accent, per una volta, su questa straordinaria parte di Sicilia e di umanità.
Perchè il silenzio, l’omertà, il razzismo possano piano piano inabissarsi, come quei relitti.

[Un ringraziamento a Il Giornale di Sicilia e a Repubblica]

Tutti guardano #Sanremo2017

08 mercoledì Feb 2017

Posted by Donna Abelarda in On Air

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carlo conti, luigi tenco, maria de filippi, ricky martin, sanremo, sanremo 2017, tiziano ferro, tv

#Sanremo2017
Ci sono i pilastri #Carlo&Maria, rigorosamente nell’ordine, a reggere un palco leggero, ma carico di aspettative, con luci e scenografia degne risposte di quelle stesse aspettative che hanno tutti quelli che, troppo spesso, spengono il cervello quando azionano il telecomando.
Buio.
#TizianoFerro fuso in #LuigiTenco. E sono fuochi d’artificio naturali, senza note stonate. In tutti i sensi. La malinconia delle note si fa nostalgia, tuffandosi nel mare di ricordi di ciascuno di noi.
E non fai in tempo a metabolizzarlo, che ti schiaffeggia di nuovo in un 4-0 che ti sente: tre volte one-man-show ed una con la libellula #CarmenConsoli. Impara l’arte e mettila sul palco, nel cuore, nella pancia.

E’ il festival della serietà, del merito, del contenuto, del concreto.
C’è #Crozza, che torna con un riscatto meritatissimo, a suo agio, finalmente; è una assenza fisica presente nella sostanza. Le suona DOVEROSAMENTE agli scimmiottamenti che la politica ci regala ogni giorno e si riprende il suo ruolo: un uomo da copertina.

E’ il festival che prova che il contorno (in questo caso le vallette) sono, appunto, un contorno, come la carote bollite accanto ad uno stinco che ha cotto 14 ore: nemmeno te ne accorgi se mancano.
Azzeccatissima la scelta della leggerezza di Ricky Martin, che regala una scossa anche al pubblico, spesso messo a dura prova (come è normale che sia) dai primi ascolti delle canzoni in gara.

Il duo #Cortellesi-#Albanese risponde degnamante ai dritti dell’altra coppia Ferro-Consoli. La loro è una comicità delicata, irriverente, pungente di attori che sanno dominare se stessi, i palchi e le platee affamate.

Sui #soccorritori e le rappresentanze delle forze dell’ordine non spendo parole: troppo grandi, troppo dentro quelle ferite ancora aperte.
Sono la dimostrazione che, i fatti rispondono molto più efficacemente che le parole. MASTODONTICI.

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